sabato 18 febbraio 2017

MUSICA ORIGINALE, POESIA INEDITA, IMMAGINI: i nuovi booktrailers di STARDUST POETRY


TUTTI I NUOVISSIMI BOOKTRAILERS

 ISPIRATI ALLA GRANDE POESIA DI ALCUNI POETI ITALIANI indiscussi protagonista della rassegna VERSEGGIANDO 

con la musica originale e le immagini di Mariangela Ungaro.


Un viaggio affascinante tra denuncia, ricordo, nostalgia, semplicità, amore, natura, voglia di vivere.
Grazie amici poeti.
Con affetto
Mariangela



Servizi per scrittori e poeti
STARDUST POETRY
http://www.stardustgroup.it/poetry.html
info@stardustgroup.it
+39 3423193030




MARIA TERESA TEDDE

COM'ERA BELLA MARIA


Il brano pianistico originale, composto da Mariangela
Ungaro, 


"Il mito di Marpessa" 


sonorizza le parole della poetessa
Maria Teresa Tedde, 


intrise di sublime nostalgia.





Per terra le arance

sotto l’albero tormentato di maestrale

per terra come i suoi baci

a serenare sotto le stelle

sotto il sole, sotto piedi indifferenti

e la paura dentro.


Com’era bella Maria

coi suoi capelli al vento

ed i suoi sogni in tasca.


Con le sue mani

li animava di speranza e di fiducia.


Com’era bella Maria

quando sorrideva:

sapeva di miracolo

di odor di gelsomino

di pelle di bambino

e offriva il cuore

a rondini lontane.












MARGHERITA BONFILIO


ADESSO BASTA



Una poesia di Margherita Bonfilio contro la violenza sulle donne. 


Musica originale di Mariangela Ungaro. 


Si ringrazia il fotografo Vieri Bottazzini per le immagini paesaggistiche.







Adesso basta!

Non voglio più sentire la tua mano




che con ferocia colpisce il mio viso,

l’alito pungente che soffoca ogni mia speranza,

la violenza con cui mi sbatti contro il muro.

Non voglio più sentirmi una nullità,

umiliata, schernita, posseduta senza amore.

Anima sfregiata che grida il suo bisogno di riscatto,

desiderosa di rinascita e di un nuovo domani.

Voglio poter camminare a testa alta,

senza la paura di tornare a casa

ed ascoltare i tuoi passi dietro la porta

che si fanno pesanti, incalzanti, schiaccianti.

Niente più catene e legami malati.

Spogliata di me stessa cammino sulla battigia,

assaporo la frescura della sabbia bagnata sotto i piedi,

mi inebrio del profumo salmastro della risacca,

alzo gli occhi al cielo

e grido con quanto fiato ho in gola

Io esisto!!

Corro libera dalle catene di un amore malato

verso un nuovo futuro.

Il mio!





   






GIUSEPPE LECCARDI

LUCCIOLE


"Grazie infinite Mariangela per le immagini scelte e la tua meravigliosa musica.


Un effetto sorprendente, un mix di emozioni, suggestioni e ricordi. 


Un"Cantico" celebrativo della natura e della vita che fluisce ininterrotta di padre in figlio, fino ai nipoti e pronipoti con un alone di magico stupore che le lucciole sanno aggiungere. 


Il risultato è un formidabile inno alla natura e alla vita."






Mini lanterne magiche oscillanti



nel vento tiepido di maggio,



compagne dei giochi infantili.



Piccole stelle cadute,



briciole vive di comete sparse



fra gli orti, i fontanili e i campi.



Il vostro incerto volo mi commuove.





Segnali luminosi, lampeggianti



sulla corsia di sorpasso



ai nostri innumerevoli pensieri.



Luci di posizione d’invisibili alianti



occhi accesi, danzanti,



fari che frugano la notte



alla ricerca dei perduti sogni.





Festose luminarie naturali



d’un Natale fuori stagione;



insegne intermittenti, misteriose,



di antiche feste e agresti rituali.





Residui di silenti fuochi artificiali.



Luci d’un circo di periferia



sotto il nero tendone della notte,



ricco di pagliacci, saltimbanchi,



giocolieri e uomini volanti.







Un mondo vivo nella memoria



d’un bimbo che vi inseguì correndo



dietro le vostre zigzaganti rotte



convinto che la vita fosse



un eterno gioco.




ADA CRIPPA

SONO


Poesia di Ada Crippa
"Sono" 


Montaggio video: Mariangela Ungaro 


Musica originale "AFORISMA DI FUGA" di Mariangela Ungaro





Sono una goccia che in uno stagno cade



e che solo per un attimo, le acque ferme - smuove.





Sono la pioggia che cade nel mare



il mare che batte lo scoglio.





Sono lo scoglio che arresta il vento



il vento che s’ingremba nell’onda





Sono l’onda che disseta la riva



la riva che s’allunga nel sole.





Sono il sole che scalda la terra



la terra che contiene la zolla.





Sono la zolla che attende l’aratro



l’aratro che invita la mano.





Sono la mano che stringe la tua



perché dunque io - t’amo.



Io t’amo è so d’esser nulla:



nel passato, nel futuro - nulla.





Sono un frammento di luce dispersa



nel tempo che vivo.





Sono un nugolo di polvere mischiata con l’acqua



l’acqua che bevo e che nutro





Sono un soffio - nell’universo infinito.





Sono il respiro della luna che passa silenziosa



un uccello che scava col becco la sua dimora.





Sono una foglia scritta nel tempo



la stagione che si consuma



sono la notte che scende furtiva



il buio che intana e fa paura



sono dunque - la morte?





Sono prima - la vita

 



IZABELLA TERESA KOSTKA 

A TE


Poesia selezionata e pubblicata sull'antologia "Parole d'Amore"
Premio San Valentino, Anvos e Accademia dei Bronzi
Ursini Edizioni 2017 


MUSICA ORIGINALE e montaggio video di MARIANGELA UNGARO





Dimmi che mi vorrai ancora,



quando voleranno lontano gli ultimi aironi



e la sposa - magnolia cesserà di fiorire,



moriranno raccolte le spighe di grano



e i salici svestiti piangeranno dal gelo.





Al di là della nostra estate,



sfregiata di notte con folle arsura



soppressa ingenua dall'odore d'autunno,



spoglia d'affetto come rami degli alberi,



solitari guardiani dell'abbandono.





Sussurra che mi cercherai nel mentre,



mentre la neve coprirà le distese



e le sorgenti indosseranno il ghiaccio,



nella notte polare priva di luce



sarai l'aurora per tutti i miei sensi.





Oltre qualsiasi inverno.





Prometti che mi scalderai ancora,



come se fossi primavera.
















ANNAMARIA GALLO 

L'ULIVO


Poesia di Annamaria Gallo


Musica originale di Mariangela Ungaro "Il rumore del sole"






Giunsi, come viandante errante
nella notte di un tempo
che non conosceva
pace interiore.

Il mio sguardo, si fermò
verso verdeggianti ombre
colline a me tanto care
di fanciullesca memoria.

Quanti anni erano trascorsi
ed il mio pensiero
spesso e sovente
lì, rivolto,
alla mia terra,
al mio mare e alla sua frizzicante
brezza del mattino,
alla rosea luce, di un sole,
che sorge puntuale,
all’ alba, preludio di un giorno,
che fa capolino sul tutto.

Giunsi, viandante errante e sconosciuta
nella terra dei miei Avi
ed ivi, infine,
piantai il mio ulivo.















DANIELA PORCELLI 

OCCHI BRAMOSI DI VITA


Poesia di Daniela Porcelli 


Arrangiamento per orchestra tratto da "Schindler's list" a cura di Mariangela Ungaro







Ho visitato il campo di Auschwitz



Ed ho immaginato di udire



Parole sporche,



come pietre scagliate



con violenza nell’acqua.





Ho visto esseri trasformati,



corpi denudati,



scheletrici, denutriti



ma con occhi



ancor bramosi di vita,



senza più il calore



di un sorriso.





Denti digrignati



Da una rabbia infinita,



anime sfiancate



da un’attesa senza tregua,



esseri a cui tutto è negato,



anche ogni forma



di Speranza,



in un’eterna lotta



tra la vita e la morte



in cui alla fine



per crudeltà dell’uomo



sempre la morte ha vinto



l’impari duello



con la vita.








PASQUALINA DI BLASIO

FOGLIE D'AUTUNNO


Arrangiamento musicale di M.Ungaro Poesia di Pasqualina Di Blasio, 


"Foglie D'Autunno" 


tratto dalla silloge "Approdi al cappello giullare"


 Musica di F.Mendelssohn, arrangiamento per piccola orchestra a cura di Mariangela Ungaro






Crepitano sotto i miei piedi



Come fiammelle accese



Le foglie raccolte a tappeto



Da un mulinello scherzoso



Che gonfia a più non posso le gote





Quasi un girotondo concluso.



Acchiapparella senza segreti



Un volteggio a pochi metri nell’aria



Un duetto gioioso e ammiccante



“Se ti prendo ti tocca baciarmi”.





Ero capitata per caso nel parco



In un bel gioco di squadra



in cui le figlie d’autunno



non è pena un giro nel vuoto



e finire e giacere sopra la terra.